Soumayla Sacko - morte d'un bracciante, sindacalista, africano in Calabria

RSI
Unione sindacale di base
Fofona Madoufane
Franziska Dorau

    In Mali, Soumayla Sacko era contadino. In 2015, doveva abbandonare la sua terra perché il cambiamento climatico non consentiva più all’agricoltura. In Calabria, lavorava come bracciante per 2 a 3 euro l’ora, ma era anche attivista del’Usb, l’Unione sindacale di base. Per quattro anni, viveva nella baraccopoli di San Ferdinando.

    La ragione per quella è uscito dall’anonimo, non erano le sue qualità, ma questa: il due giugno 2018, è stato fucilato in una fabbrica dismessa di San Calogero, considerata come una delle discariche illegale più devastante del Europa, perché la malavita ci ha interrato 135.000 tonnellate di metalli pesanti, fanghi e ceneri industriali, in mezzo agli agrumeti. Soumayla Sacko ci stava staccando delle lamiere arrugginite, per aiutare un amico — un connazionale del Mali — a costruirsi una baracca dove dormire dopo le sue lunghe giornate di lavoro.

    È una storia sull’ingiustizia sociale e la schiavitù che esiste in Europa nel anno 2018. La storia di Soumayla Sacko mi sembra emblematica di questi problemi, perché ne fa vedere molte dimensione: La ghettizzazione e lo sfruttamento radicale dei migranti africani; il caporalato e il coinvolgimento della malavita nel settore agricolo; la tirannia della Grande Distribuzione Organizzata, abbassando sempre i prezzi dei prodotti agricoli nel supermercato, ma facendo pagare il minor costo del prodotto alla parte più debole della catena.

    Comunque, tra l’impegno per il sindacalismo di Soumayla e dei suoi compagni, la storia può dare la speranza che si costituisce una nuova sinistra in Italia. «La sinistra non c’è.», diceva il sindacalista Giuseppe di Vittorio negli anni 1930: «Va ricostruita a partire dai luoghi e dalle contraddizioni sociali. Bisogna partire dalle periferie, dalle aree rurali, da quei luoghi sperduti sui quali i riflettori non si accendono, fin quando un lavoratore e sindacalista non viene fucilato. La sinistra cosa è se non c' è in quei luoghi?».

    Premio giornalistico Carla Agustoni 2019

    Documentario vincitore del “Premio speciale”

    Lugano 12.10.2019 per la Fondazione amici di AMCA
    Premio speciale a Franziska Dorau per l’audio-documentario “Soumayla Sacko”
    Il premio Carla Agustoni è indetto da AMCA e patrocinato dalla Fondazione amici di AMCA. Ricompensa lavori giornalistici di grande qualità attenti all’essere umano, i suoi diritti e la sua dignità.
    Membri della giuria:
    O. Cerri, F. Ceppi, A. Crespi, N. Fioretti, C. Morinini, L. Mottini